PARCO DELLE COLLINE METALLIFERE
TUSCAN MINING UNESCO GLOBAL GEOPARK
Il territorio delle Colline Metallifere si estende tra le province di Grosseto e Livorno in una zona a carattere prevalentemente collinare, su una superficie complessiva di 1087 kmq. Tutta l’area risulta di grande interesse geologico e minerario per la presenza di giacimenti di rame, piombo, argento, zinco, pirite, allume, lignite e di campi geotermici che hanno fortemente caratterizzato la dinamica insediativa e la storia del paesaggio dal periodo protostorico fino ai nostri giorni.
Qui sono presenti numerose testimonianze del periodo etrusco e romano, castelli e monasteri medievali fortemente connessi con l’attività mineraria e metallurgica, oltre che ad esempi più recenti di archeologia industriale legati alle attività minerarie del XVIII, XIX e XX secolo. A partire dagli anni ‘80 si è progressivamente consolidato il processo di contrazione dell’attività che si è concluso definitivamente con le dismissioni degli impianti dei primi anni ’90 del XX secolo.
Dal 1993 al 1999 i comuni delle Colline Metallifere, dopo aver ottenuto i fondi necessari attraverso l’utilizzo di risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Industria e dell’Unione Europea che hanno reso possibile il sostegno ai primi progetti e ai primi investimenti, hanno cominciato a realizzare, per proprio conto, gli studi per la fattibilità per il recupero e la fruizione del patrimonio minerario che adesso fa parte del Parco.
Il Parco nasce, quindi, come vero e proprio distretto culturale, un parco tematico, geologico, minerario e di archeologia industriale in cui i siti sono integrati con le risorse naturalistiche e paesaggistiche, con le strutture museali e con l’architettura e l’arte medievale. Ma accanto alle evidenze della lunga storia mineraria connessa con la coltivazione e la lavorazione delle risorse metallifere, il territorio del Parco è contraddistinto da un complesso assetto geostrutturale a cui corrisponde una vasta gamma di tipi litologici affioranti con età comprese tra il Paleozoico e il Quaternario.
L’unione dei temi minerario e geologico ha avuto il merito di mettere a punto uno strumento di lettura del paesaggio più raffinato e complesso. La geologia ha permesso la comprensione del territorio al di là degli aspetti minerari, ha aiutato nella lettura del territorio a prescindere dall’intenso sfruttamento da parte dell’uomo. Il parco ha rafforzato l’identità del luogo trasformandola in geoidentità.
La gestione di tutti questi aspetti non poteva prescindere dalla realizzazione di un vero e proprio Materplan che considerasse il territorio non come una sommatoria di siti minerari, ma bensì venisse considerato in tutta la sua interezza. Grazie al lavoro di due unità di progetto (Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università di Siena (coordinatore scientifico Riccardo Francovich) e Preite – Maciocco Associati (coordinatore Massimo Preite), il Parco ha prodotto, nel 2007, il Masterpaln che, lungi dall’essere un punto di arrivo, ha come obiettivo quello di conseguire la tutela del patrimonio e determinare occasioni di sviluppo economico, di valorizzazione dei propri beni culturali con una fruizione integrata dei vari aspetti (geologici, minerari, archeologici, ambientali, turistici) attraverso una indicazione agli enti preposti per una applicazione ragionata degli strumenti di gestione del territorio.
Il territorio del Parco è quindi al momento così articolato:
a ) un sistema di musei e centri di documentazione organizzato in rete (Porte del Parco):
- MAPS Museo Archeologico di Portus Scabris (Scarlino)
- MAGMA Museo delle Arti in Ghisa della Maremma (Follonica)
- Museo Minerario in Galleria (Gavorrano)
- Museo di Arte e Storia delle Miniere (Massa Marittima)
- Museo della Miniera (Massa Marittima)
- Centro Visita Riserva Regionale Cornate Fosini (Montieri)
- MUBIA Geomuseo delle Biancane (Monterotondo Marittimo)
- Centro di Documentazione della Miniera di Ribolla (Roccastrada)
- b) un sistema di aree e percorsi museali e geopercorsi all’aperto:
- Parco delle Rocce e Miniera di Ravi Marchi (Gavorrano)
- Necropoli Etrusca di San Germano (Gavorrano)
- Area Ilva (Follonica)
- Parco Archeologico degli Etruschi dell’Accesa (Massa Marittima)
- Percorso degli antichi pozzini – Monte Gai/Stregaio (Massa Marittima)
- Passeggiata della memoria di Ribolla (Roccastrada)
- Parco delle Biancane (Monterotondo Marittimo)
- Percorso de Le Roste – Miniera Merse (Montieri)
- Percorso dell’Argento del Poggio di Montieri (Montieri)
- Percorso delle Trincee Minerarie e delle Miniere di Poggio Mutti (Montieri)
- c) una rete sentieristica di percorsi e geopercorsi che consente l’osservazione a distanza di un certo numero di aree minerarie al momento inaccessibili al pubblico perché ancora non in sicurezza e la visita ai geositi del parco.
Oltre a questi elementi del Parco già funzionanti, gestiti dai Comuni, vanno segnalate le opere in corso di realizzazione:
- Centro di Documentazione del Parco di Niccioleta negli ex magazzini della miniera (Massa Marittima);
- GEOMET. Museo della Geodiversità e delle Miniere del Parco delle Colline Metallifere nella Porta del Parco – Centro Congressi di Gavorrano (Gavorrano);
- Itinerario Culturale delle Città Etrusche (collegamento al Sistema dei Cammini Storici ed Itinerari Culturali della Regione Toscana)
La visita al Parco non può che partire dalle Porte del Parco che sono i punti di accesso situati in tutti e sette comuni del territorio. Le Porte offrono servizi d’informazione sui siti e sulle relative attività (accoglienza turistica, distribuzione di materiale informativo, organizzazione di percorsi, proposte di percorsi, visite guidate, organizzazione di escursioni, animazioni, laboratori e attività didattiche, ma anche mostre ed esposizioni, eventi e manifestazioni, Festival di musica e teatro, vendita di materiale divulgativo e didattico). Le Porte sono gestite direttamente dai comuni anche perché le strutture museali e/o culturali sono tutte di proprietà comunale. Il Parco definisce un piano di aperture annuali, un calendario di attività da realizzare e assegna un contributo alla gestione erogato in cofinanziamento.
Nel 2010 il Parco è stato inserito nella Rete Mondiale dei Geoparchi UNESCO. Il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio geologico delle Colline Metallifere, attraverso la creazione di un circuito fondato su geositi di particolare interesse per la loro valenza scientifica, richiamo estetico e valore didattico-educativo, di fatto integrati con gli itinerari e percorsi museali già esistenti e incentrati essenzialmente su siti riguardanti le coltivazioni minerarie e l’attività di produzione metallurgica, è stato un passo fondamentale per la creazione del geoparco (http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/environment/earth-sciences/unesco-global-geoparks/).
L’ampliamento dei percorsi museali con un approfondimento geologico ha avuto il merito di mettere a punto uno strumento di lettura del paesaggio al di là del suo aspetto minerario.
Non più una geologia e una mineralogia ‘a servizio’ della valorizzazione dei compendi minerari, finalizzata alla comprensione del lavoro dell’uomo, ma un approfondimento relativo alla struttura geologica del territorio, una lettura della geodiversità e dei fenomeni geologici come base di partenza di tutta la storia del territorio. Il processo di ‘trasformazione’ da parco minerario a geoparco sta cambiando profondamente i contenuti e le ragioni primarie sulle quali il parco è nato.
Il progetto di valorizzazione dei geositi e del geoparco è stato elaborato ed è tuttora seguito dal Dipartimento di Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Siena.
Un altro importante progetto è il processo partecipato della Carta Europea del Turismo Sostenibile della Aree Protette (CETS) che il Parco ha intrapreso nel 2013 ed ottenuta nel 2014 (https://www.europarc.org/7159-2/).
La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS) è uno strumento metodologico ed una certificazione che permette una migliore gestione delle aree protette per lo sviluppo del turismo sostenibile. L’elemento centrale della Carta è la collaborazione tra tutti gli attori pubblici e privati chiamati a sviluppare una strategia comune ed un piano d’azione per lo sviluppo turistico sostenibile, a partire da un’analisi approfondita della situazione locale.
Grazie alla CETS è stato elaborato un Piano d’Azione che è tuttora la base per lo sviluppo del futuro Piano di Indirizzo del Parco che grazie alle attività e alle ricerche messe in atto dall’ente avrà una parte dedicata ad un Piano per la Green Economy nelle Colline Metallifere.